Matteo Migliavacca: Il Pensiero

 

L'equitazione passa attraverso illusioni, delusioni, glorie e sconfitte, ma è la consapevolezza di un lavoro ben condotto a fornire le maggiori soddisfazioni. Un cavaliere sensibile, che dimostra di riconoscere le caratteristiche individuali e differenti dei singoli cavalli e di valorizzarne le rispettive personalità ed attitudini, sa istruirli con metodo e convinzione. Dietro un binomio vincente c'è un intero team che funziona, a dimostrazione che i successi non dipendono solo dal lavoro quotidiano, ma dal benessere fisico e psicologico dell'animale. Un cavallo in forma e sereno è disposto ad accettare il cavaliere e le sue richieste senza antagonismo, contrasto e coercizione.

                                       

Un buon istruttore deve essere anche un buon cavaliere per saper insegnare e dimostrare allo stesso tempo, poiché le parole muovono, ma gli esempi trascinano. Montare il cavallo di un allievo e mostrare la corretta esecuzione di un esercizio è un'occasione per fargli provare le giuste sensazioni una volta tornato in sella.  L'allievo deve apprendere su un cavallo ben istruito e privo di difetti importanti, altrimenti non svilupperà la propria sensibilità nel giusto, ma tenderà ad assuefarsi ad azioni scomposte e grossolane.